Onu, 'investire sul Pianeta Terra può generare benefici per mille miliardi di dollari'
Global Earth Outlook, con un ambiente più sano meno morti e meno povertà
Il degrado ambientale miete milioni di vittime e costa migliaia di miliardi di dollari all'anno mentre investire nella salute del pianeta porterebbe a un Pil più elevato, pari a 20.000 miliardi di dollari all'anno entro il 2070, meno morti e meno povertà. E' sintetizzata così la settima edizione del Global environment outlook dell'Onu, la valutazione più completa della situazione ambientale globale, dal titolo 'Il Futuro che scegliamo. Perché investire sul Pianeta Terra può generare benefici per mille miliardi di dollari per tutti' e pubblicato oggi durante la settima sessione dell'assemblea delle Nazioni Unite per l'Ambiente cominciata ieri a Nairobi e che si concluderà il 12 dicembre. Il rapporto del Programma ambientale dell'Onu (Unep) è il frutto del lavoro di 287 scienziati provenienti da 82 paesi e rileva che se non si cambia registro gli impatti saranno ancora maggiori. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il degrado del suolo, la desertificazione, l'inquinamento e i rifiuti hanno avuto un impatto pesante sul pianeta, sulle persone e sulle economie. Il Global Environment Outlook indica la necessità di trasformazioni sistemiche che porterebbero benefici macroeconomici globali nel 2050, raggiungendo i 20.000 miliardi di dollari all'anno entro il 2070 e successivamente 100.000 miliardi di dollari all'anno. Nove milioni di morti premature possono essere evitate entro il 2050, grazie a misure come la riduzione dell'inquinamento atmosferico. Entro il 2050, quasi 200 milioni di persone potrebbero uscire dalla denutrizione e oltre 100 milioni dalla povertà estrema. Per raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050 e garantire finanziamenti adeguati per la conservazione e il ripristino della biodiversità, sono necessari investimenti annuali di circa 8.000 miliardi di dollari fino al 2050. Il costo dell'inazione, invece, è molto più elevato. I percorsi di trasformazione richiederebbero cambiamenti radicali in cinque aree chiave: economia e finanza, materiali e rifiuti, energia, sistemi alimentari, ambiente.
F.Abate--LDdC